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Manifesto di Polaris

Polarità, Assalto Culturale, Autonomie

Alla conquista
della centralità, dell’indipendenza, della libertà, della civiltà, della conoscenza.
Noi abbiamo la presunzione di sapere concepire un mondo diverso. E non rinunciamo alla volontà di pensarlo e di renderlo attuale. Compiendo una

Rivoluzione Controsovversiva
Non è vero che rivoluzione e sovversione siano sinonimi come in molti credono.

La rivoluzione è uno scompaginamento dello stato presente delle cose al fine di crearne uno nuovo. Un rivoluzionarioguarda avanti, avanza, cerca di conquistare.
Sovversione è invece sinonimo di corrosione, di perversione, di attacco sottile dal basso e verso l’ancora più basso.
Esiste, pertanto, non solo un sovversivismo rivoluzionario ma anche una restaurazione sovversiva.
Sovversione è, oggi, anche la pratica di chi ci vuole persuadere che questo mondo, il mondo del Pensiero Unico Liberista e Post Moderno, il mondo delle banche, dei finanzieri e dell’Impero del Bene Assoluto imposto con la forza della moneta e delle armi sia il migliore possibile.

Una certa destra produsse in passato un anelito alla controrivoluzione, ovvero: una “rivoluzione al
contrario” che rivoluzione non è, bensì: restaurazione tentata con i metodi della rivoluzione.
Per Rivoluzione Controsovversiva s’intende, invece e correttamente ben altro: una mentalità rivoluzionaria che conosce, neutralizza e disinnesca la teoria e la pratica della sovversione facendo di veleno farmaco.

1. Il primo nemico sei tu
Con la tua adesione a tutti i clichets del pensiero debole e della critica cortese della politica sdrucciola
del linguaggio globale;
con il terrore di essere “messo ai margini”.
con il timore di sconcertare, mostrandoti sconcertato, rimanendo, così, per sempre, dentro al concerto delle convinzioniche credi tue: e non lo sono;
con il languorino che ti viene allo stomaco ogni volta che hai l’occasione di essere cooptato, accolto, riconosciuto dal
consesso del consenso
che tu
contribuisci ad eternare, anche se gli voti contro.
Tu sei il cedimento e la resa a te stesso.
Tu sei il complice dei tuoi assassini.
Tu sei l’assassino dell’Europa e del Terzo Mondo.
Tu sei la globalizzazione.
E più pretendi di metterti all’opposizione, ma sempre all’interno dello scacchiere che altri ti hanno apparecchiato, più
confermi l’inganno di cui sei vittima.
Perché l’inganno domina ovunque ma, prima che altrove, domina in te stesso.
Tu sei l’inganno.

2. Il secondo nemico è l’oligarchia
Con la complicità di chi non ha vinto il suo primo nemico: se stesso.
Fa e disfa a suo piacimento geografia e storia, economia e mercati;
provoca guerre;
si appropria degli uomini e delle risorse naturali;
gioca per conto suo, contro la salute e la vita degli altri.
Antiellenica per eccellenza, la controrivoluzione oligarchica sovrappone la sua morale all’ethos;
detta codici anziché stimolare la sovranità interiore;
lastrica del suo moralismo (che è vacuo) la via che porta individui e popoli all’incapacità di discernere, di scegliere e didarsi la propria legge morale.
Se recupera la forma (e solo la forma) di autori o esperienze dell’anticonformismo storico, letterario, politico, lo fasempre allo stesso titolo: appropriarsi degli opposti per svirilizzare, neutralizzare, depotenziare ogni scarto dalla sovrana“normalità” dei suoi interessi: per mai farsi mettere in discussione.
Se dà l’illusione di un “recupero dei valori”, lo fa in una logica che è al contempo controrivoluzionaria e sovversiva,doppia faccia della stessa sua logica dialettica: da cui vuole che nessuno esca.

3. Il terzo nemico è politico
È il primato globale dell’America;
è la volontà di dominio e di controllo delle lobbies che dirigono la politica della Casa Bianca e la usano come braccio armato per realizzare i loro affari: dal narcotraffico, al mercato degli schiavi al controllo militare delle aree di produzione energetica;
è la politica sottomessa alla logica del profitto a qualunque costo.

4. Evitiamo i falsi campi di battaglia
Lo spettacolo della politica è inadeguato
La dialettica è priva di sbocchi
All’interno della dialettica politica, nessuna opposizione può dare risultati apprezzabili se non sul piano del tatticismo.

Nessuna sovranità
L’esautorazione delle sovranità nazionali è ovunque in atto;
l’asservimento degli individui procede per persuasione ipnotica e per condizionamento al conformismo dialettico;
sovranità popolare e socialità sono attualmente destituite di ogni fondamento.

La guerra civile
È lo stato continuativo nel quale la società ipnotizzata crede di vivere. Il clima d’insicurezza è garanzia alla tenuta del sistema oligarchico. Il terrorismo diffuso ad opera di fantomatiche Spectre ha preso il posto degli opposti estremismi nell’assicurare discordia alla società e tranquillità all’oligarchia.
Schemi, entrambi, da gettare alle ortiche.

Recita istituzionale
Non esiste alcuna libertà politica reale. Nessun governo ha limiti di manovra che vadano al di là dalla distribuzione delle tasse e dall’amministrazione dell’ordine pubblico, tutto il resto essendo avocato da poteri forti impalpabili e autoritari.

Per contrastare e neutralizzare queste lobbies – sovra ed extra popolo – reazionarie e sovversive, da una posizione che
non si lasci ridurre nella loro logica dialettica, occorre creare autonomie forti ed élites qualificate di uomini autocentrati
su tre concetti fondamentali: Amore, Onore, Azione.

5. Padroni del proprio tempo e del proprio spazio.
Le leggi globali sono fatte dai fuorilegge, dai trafficanti di uomini e droghe, dagli sfruttatori dell’uomo, dagli avvelenatori della salute. Solo chi si mantiene libero e forte, signore delle sue rotte e padrone della sua isola, del suo bosco, del suo castello, mantiene il necessario potere contrattuale per non soccombere al predominio della Mafia o alla corruttela delle ambizioni.

6. Chi è signore di sé è libero
Vinci te stesso e sarai un uomo. Libero.
Partendo dal centro
Assumere la polarità di sé, per recuperare il senso di appartenenza ad un corpus comunitario, culturale, sociale, ad una memoria, ad una linea antropologica, storica e politica che procede ed è informata dall’alto, dal profondo, da sempre, sempre.

7. Non “passare al bosco” ma “portare il bosco ovunque in città”

Perché il bosco non è luogo nel quale rinchiudersi ma selva che il barbaro creatore porta con sé a difesa
dalla e a scompaginamento della
 civilizzazione che tutto abbrutisce. Perché Amore è anche questo: donare il bosco a tutti i prigionieri dell’asfalto.
Cosa sarebbe del sole se non avesse ogni giorno la felicità di sorgere e tramontare per qualcuno ?

8. Tre assi direttrici di una strategia
elitismo pragmatico: scelta fredda e contingente dell’azione concreta, anche spregiudicata, purché sia tattica e costruttiva, condotta impeccabilmente, guidata da uomini formati e selezionati che sono costante prova esistenziale di un principio, affermato sulla propria pelle, che non hanno il bisogno quotidiano di dare conto a terzi dei propri gesti perché, naturalmente, etologicamente, rispondono ad un qualificato modo di essere e di vivere. Un duro e periglioso privilegio riservato a pochi incursori.
assalto culturale: simbolico, morfologico, estetico versus tutti i cliché culturali in uso dal potere;
interventismo creativo: NON: “immaginazione al potere” MA: “tutta la forza dell’immaginazione non solo per smascherare il potere oligarchico reazionario e/o sovversivo” ma per acquisire spazi liberati, fornire esempi tangibili, smuovere le situazioni stagnanti, condizionare le incursioni dell’elitismo pragmatico, potenziare gli assalti culturali ed essere infine

fascio di forze rivoluzionario e controsovversivo

9. Per realizzare le autonomie
Secondo principi ontologici e l’esperienza storica della socializzazione, per autonomie intendiamo l’organizzazione di spazi co/operativi nella società, nel lavoro, nelle arti e in ogni ambito l’uomo si trovi a compiere l’opera della sua vita, facendone luoghi liberati dalle ingerenze reazionarie e/o sovversive.

10. Androcentrismo
Ri/concepire tutto sulla base dell’essenza immutabile, In una logica ellenica, romana, germanica ed europea di androcenterismo, nel riconoscimento e nell’instaurazione dell’ Auctoritas e nella rispondenza al Nomos che trasforma in volere il proprio dovere, unica fonte di libertà e di felicità.

11. Edificare l’élite del nuovo millennio
Nella prospettiva dell’evoluzione dello scenario geopolitico, culturale e sociologico, formare l’avanguardia rivoluzionaria e controsovversiva al fine di realizzare la sovranità popolare.
Agire, con criterio e tenacia e sfidare i tempi che vengono e i nuovi scenari per vincere

QUI ed ORA

12. Polaris è
un’accademia, un’officina, un cantiere, una palestra, che si orienta con la bussola.
Per indicare il Nord, per scrutare il cielo e per ordinare il cammino.

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